Neurofeedback: come aiutare l’ADHD? Scopriamo come funziona, la sua efficacia e i suoi effetti collaterali

L'ADHD (Attention Deficit Hyperactivity Disorder) è uno dei disturbi più comuni nei bambini, con effetti che possono durare anche fino all'età adulta. Ma c'è qualcosa che possiamo fare per aiutare a curarlo? Il Neurofeedback ha guadagnato popolarità come terapia alternativa, ma in cosa consiste e qual è la sua efficacia? Scopriamo in questo articolo come funziona il Neurofeedback, la sua efficacia e i possibili effetti collaterali. Attraverso la tecnologia, il Neurofeedback aiuta la persona ad apprendere come raggiungere uno stato di rilassamento, di benessere e di concentrazione, controllando la sua attività cerebrale. Si tratta di un modo per aiutare a superare i sintomi dell'ADHD, senza alcun farmaco o intervento chirurgico. Studi hanno dimostrato che può essere una terapia molto utile, ma è importante sapere quando e come utilizzarla, così come gli eventuali effetti collaterali che può causare.

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L’ADHD è un disturbo dell’attenzione e dei comportamenti che colpisce soprattutto i . È un disturbo psicologico complesso e può manifestarsi con a concentrarsi, impulsività, disorganizzazione, irritabilità e altri . Nei casi più gravi, può anche interferire con lo sviluppo del bambino e con le relazioni familiari. Recentemente, i ricercatori hanno iniziato a esplorare un nuovo modo di trattare i bambini con ADHD che prende il nome di neurofeedback. Ma cosa significa esattamente? E qual è il suo impatto sui bambini con ADHD? Scopriamo come funziona, la sua efficacia e i suoi effetti collaterali.

Come funziona il neurofeedback

Il neurofeedback è una tecnica di terapia che usa sensori per misurare l’ elettrica del cervello. Durante le sessioni, i bambini con ADHD indossano un casco dotato di sensori che rilevano i segnali elettrici del cervello. Il rilevamento è collegato ad uno schermo che visualizza l’attività cerebrale in tempo reale. Il bambino è quindi in grado di regolare e modificare la sua attività cerebrale, come ad esempio la frequenza delle onde cerebrali. Il terapista guida quindi il bambino per gestire i sintomi dell’ADHD.

Efficacia del neurofeedback nell’ADHD

Il neurofeedback è un trattamento non invasivo. Uno degli effetti più positivi del neurofeedback è che non comporta alcun effetto collaterale. Il trattamento è considerato un metodo a basso impatto ed è ben tollerato dai bambini.

Secondo alcune ricerche, il neurofeedback ha dimostrato una certa efficacia nel trattamento dei sintomi dell’ADHD, come la riduzione della impulsività e dell’iperattività. Alcuni studi hanno dimostrato anche che può avere un effetto positivo sulla concentrazione e sui processi cognitivi, come l’apprendimento. Tuttavia, alcuni ricercatori ritengono che più ricerche siano necessarie per determinare l’efficacia a lungo termine del trattamento con neurofeedback.

Effetti collaterali del trattamento

Gli effetti collaterali del neurofeedback sono generalmente considerati minimi. Tuttavia, alcuni bambini possono sperimentare effetti collaterali lievi come mal di testa, o ansia. Inoltre, il trattamento può anche essere costoso e richiedere molto tempo. Infine, alcuni bambini possono trovare difficile concentrarsi durante le sessioni.

Come aiutare un bambino con ADHD

I genitori di un bambino con ADHD possono offrire supporto e aiuto in vari modi. Un’opzione è quella di cercare un trattamento specialistico, come il neurofeedback, che può aiutare a gestire i sintomi dell’ADHD. I genitori possono anche cercare una terapia comportamentale che offra loro supporto e consigli su come gestire i sintomi del disturbo. Inoltre, i genitori possono anche implementare alcune strategie a casa, come l’uso di un calendario o di un sistema di ricompense per incoraggiare i comportamenti desiderabili.

Consigli dei genitori sull’utilizzo del neurofeedback

Alcuni genitori hanno esperienza diretta con i benefici del neurofeedback per i loro figli. Questi genitori suggeriscono di cercare un neurofeedback qualificato, di assicurarsi di capire bene come funziona il trattamento e di aspettarsi graduali. Un altro suggerimento è quello di essere aperti a provare altre opzioni terapeutiche, come la terapia cognitivo-comportamentale e la farmacoterapia, se il neurofeedback non si dimostra efficace.

In conclusione, il neurofeedback è una tecnica di trattamento che è stata usata con nei bambini con ADHD. Il trattamento è considerato a basso impatto ed è ben tollerato dai bambini. Ci sono anche alcuni effetti positivi, come la riduzione della impulsività e dell’iperattività. Tuttavia, alcuni ricercatori ritengono che più ricerche siano necessarie per determinare l’efficacia a lungo termine del trattamento. I genitori possono offrire supporto e aiuto ai loro figli con ADHD attraverso l’utilizzo di strategie a casa, l’accesso a un trattamento specialistico e l’utilizzo di altre terapie.

  • Kessler, D., Bussing, R., Levy, M., & Waslick, B. (1999). Neurofeedback treatment of attention-deficit/hyperactivity disorder in a clinical setting. Child & Adolescent Psychiatric Clinics of North America, 8(4), 845–863. doi: 10.1016/s1056-4993(05)70036-8.
  • Barkley, R.A. (2006). Attention-Deficit Hyperactivity Disorder: A Handbook for Diagnosis and Treatment (3rd ed.). New York: The Guilford Press.
  • Child Mind Institute. (2020). ADHD Neurofeedback: What Parents Should Know. https://childmind.org/article/adhd-neurofeedback/

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